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silhouette of road signage during golden hour

Internet. Il grande marasma. Covo di informazioni scritte male, di fake news, ma anche portale per cose che vale davvero la pena scoprire. Nelle ultime settimane ho avuto molto su cui riflettere, tra la terapia e altre cose che mi stanno capitando, e ho riscoperto alcune cose che avevo dimenticato. In questo caso, strano ma vero, internet mi ha dato una gran bella mano! Per la precisione, è stato un blog ad aiutarmi.

Parliamo di blog

Se c’è una cosa che proprio adoro sono i blog un po’ vecchio stile. Ho sempre sognato di averne uno e di aggiornarlo scrivendo quello che penso, quello che imparo e quello che mi succede.
Ovviamente ora ce l’ho, ci sto scrivendo sopra, ma non è una novità che abbia la tendenza a dare un po’ troppo ascolto alla mia scarsa autostima. Questo è il motivo per cui sia questo che tutti i blog che ho avuto in passato prima o poi si sono scontrati con la mia reticenza a fare quello che più amo, che si è tradotta in una mancanza di voglia di fare e motivazione.

Ho provato per anni ad avere un blog professionale, ma a un certo punto ho capito che un blog professionale non mi rendeva felice. In un blog professionale non si dovrebbe parlare troppo degli affari propri, ma alla fine è proprio qui che ho trovato il bandolo della matassa. Pertanto, il tema principale del blog resterà sempre la scrittura e la lettura, con tutti i loro complementi, sarà sempre un portale in cui segnerò le mie eventuali collaborazioni, ma non voglio più che sia un blog professionale. È da un bel pezzo che ho capito che la scrittura non sarà il mio lavoro principale nel mio immediato futuro (anche se spero ancora di imbroccare un best seller). Questo, però, non vuol dire che voglia rinunciare a scrivere, quindi eccomi qui a fare l’ennesimo aggiustamento di rotta.

Ma come ci sono arrivata?

Fai quello che ti realizza

Sono incappata per puro caso sul sito Gentilezza Sostenibile. Stavo cercando nuovi approcci alla lettura e nuovi punti di vista sull’argomento, che non fossero sempre e solo la mia testa. Mi sono ritrovata nel blog di Michela, in cui in un articolo parlava del Kindle, della sua sostenibilità e dei suoi vantaggi e svantaggi. Devo ammettere che ho trovato degli spunti interessanti, non solo sul Kindle (di cui mi sono innamorata nuovamente nell’ultimo mese), ma anche sulla vita in generale.

A me piace molto trovare nuovi modi di essere sostenibile, ma non posso dire di essere una gran patita dell’argomento. Basti pensare che non sono diventata vegetariana o vegana, la scelta più ovvia per chi decide di intraprendere una strada più gentile nei confronti del pianeta.

Tuttavia la sostenibilità mi sta dando diversi spunti su cui riflettere. Per esempio, nel suo articolo Come smettere di comprare vestiti Michela ha parlato di come lo shopping servisse a darle un piacere immediato e comodo. Ovviamente ha parlato anche di altro, l’articolo è complesso e decisamente interessante, ma c’è una parte in cui mi è sembrato di ricevere una sberla in pieno viso: un elenco di quello che la rendeva felice.
La sua risposta immediata a quell’elenco è stata non facevo mai nessuna di queste cose. SCIAFF! Ho persino scosso la testa come se avessi davvero ricevuto una manata dritta in faccia, quando ho letto questa frase.

Così ho provato anch’io a capire cosa mi rende più felice e realizzata:

  • Scrivere;
  • Leggere;
  • I tatuaggi;
  • Danza orientale;
  • Uncinetto;
  • Uscite con gli amici;
  • Fotografare paesaggi;
  • Passeggiare nella natura (ma non trekking, papà, nel caso tu legga questo articolo! Quello lo lascio a te!);
  • I gatti;
  • Mio marito;

In realtà ce ne sono molte altre (vedi il vantaggio di avere miliardi di interessi?), ma ho preferito fermarmi a 10. La cosa più bizzarra è che alcune cose sono “esterne”, per cui mio marito, i gatti, le uscite con gli amici sono presenti nella mia vita e ne sono felice. Tuttavia ho notato che le altre sono cose per cui dovrei muovermi io, eppure non faccio mai davvero il passo. Con il tempo mi sono abituata a una vita sotto tono, piena di acquisti inutili e mangiate compulsive. Ma io dove sono, in questo casino?

Vale davvero la pena vivere così? Forse (ma solo forse) è il caso di fare quei passi in più…1

  1. E a proposito, sono le 8 e mezza di sera, ho scritto nell’ultima ora e ho praticamente dimenticato di spiluccare a caso! Speriamo sia un buon segno… ↩︎

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Autore

angela.carraro88@gmail.com

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