Ho scoperto per puro caso che oggi è la Giornata Mondiale del Libro. Una gran bella scoperta, per chi vorrebbe fare la scrittrice! Specie se la scrittrice in questione ormai legge quasi esclusivamente e-book.
Ok, la smetto con le battute e torno seria, anche perché devo dire che questa giornata esercita un fascino quasi irresistibile su di me.
Da dove ha origine la Giornata Mondiale del Libro
Una delle poche fonti che ho trovato su internet parla del fatto che in Spagna, oggi, si celebra San Giorgio, l’uccisore di draghi. Pare che dal sangue del drago trafitto sia nato un cespuglio di rose rosse (sì, lo so che si chiama roseto, ma “roseto di rose rosse” suona davvero male!). Da allora, in Spagna, il 23 aprile viene considerato il giorno degli innamorati. La tradizione vuole che gli uomini regalino alle donne una rosa rossa – usanza che mi ricorda un po’ quella del bocoeo veneziano che viene regalato alle donne il 25 aprile – mentre le donne regalano di rimando un loro libro. Un fatto curioso che ha spinto l’Unesco a indire questa ricorrenza è la data di morte di William Shakespeare, avvenuta proprio in questo giorno nel 1616. Altro fatto ancora più curioso è che il giorno precedente era morto Miguel de Cervantes. Insomma: ricorrenza spagnola + tradizione che diffonde cultura + morte di due grandi artisti, di cui uno spagnolo = Giornata Mondiale del Libro.
Cosa significano i libri per me
In questo momento, con tanta buona pace delle persone che mi circondano, i libri rappresentano un distacco dalla realtà quando sento che tenta di sopraffarmi. Mi estranio per un po’ e il massimo di postumi che mi ritrovo sono delle ondate di nostalgia quando leggo una storia che mi piace. Meglio di così…
Ho maledetto parecchio i miei occhi quando ho scoperto che, nei miei momenti di maggiore stanchezza, non riesco a leggere i libri cartacei. Fortunatamente il problema è temporaneo e, inoltre, per quei momenti ho un’alternativa valida su cui ripiegare. Di certo non profumano di carta e inchiostro, ma personalmente reputo i libri elettronici altrettanto validi. In fondo, perché si legge? Per il supporto che ospita le parole o per la storia che le stesse raccontano?
C’è una caratteristica che adoro dei libri, qualunque sia il loro formato: parlano di te. In realtà tutto parla di noi, dal nostro modo di vestire al nostro modo di parlare, la musica che ascoltiamo, i nostri animali da compagnia, il cibo che mangiamo. Possiamo fare i misteriosi quanto vogliamo, ma la nostra sola presenza parla di noi, persino quando ci vestiamo in modo neutro e anonimo. Eppure non credo ci sia niente che riveli la nostra complessità quanto i libri che leggiamo, anche perché ci sono diversi motivi per cui leggiamo un determinato libro.
Per fare un esempio, a me non piace l’horror, a meno che non si parli di racconti e romanzi come Dracula, Frankenstein, Carmilla, Il vampiro, Lo strano caso del Dottor Jekyll e Mr Hyde. Io detesto prendere paura e leggere libri dell’orrore non ha quell’effetto catartico che invece sento di molte persone amanti del genere. Purtroppo sono piuttosto suggestionabile e non riesco ad avere il distacco necessario per godermi in serenità letture simili. Eppure sono una grandissima fan di Stephen King e ho in programma di recuperare tutti i suoi scritti.
Il fatto è che adoro come Stephen King caratterizza i suoi personaggi, con tutte le loro luci e ombre. Quando leggo i suoi libri, vedo esattamente me stessa dentro ai protagonisti, tutti i pensieri poco nobili, le stron*ate che posso avere fatto nella mia vita, il sentirmi inadeguata di fronte a situazioni sconosciute… Certo, io non mi sono ritrovata un clown malefico che mi esce dallo scarico della doccia. A volte mi viene da pensare che non è successo più che altro perché il poveraccio si è impigliato nei boli infiniti di capelli che perdo, ma i pensieri delle persone che lo incontrano sono esattamente i miei pensieri se lo incontrassi io. Ed è una cosa che adoro!
Insomma, non si può dare per scontata la motivazione per cui una persona legge determinati libri. Anche da questo si intuisce la loro importanza nella nostra vita e sinceramente a volte mi dispiace per chi non ama leggere. Chi lo sa, magari è una persona più concreta di me, ma si perde una buona dose di fantasia e delle ottime chiavi di lettura del mondo e delle persone.
Anche se non sono una grande fan delle celebrazioni, devo dire che la Giornata Mondiale del Libro è davvero un bel modo per celebrare uno dei passatempi più caratteristici che ci siano!