Ed eccomi qui a riscrivere di questo argomento. In questo articolo vi avevo spiegato che gran parte dei miei vecchi post si erano persi quando ho rinnovato il sito. So che potrei recuperarli, sicuramente c’è un file di backup da qualche parte, ma ho preferito fare tabula rasa.
Quindi, ecco a voi (di nuovo) quello che ho imparato sulla scrittura.
Lo scrittore è un fannullone. Oppure un eroe.
Conosco tantissime persone che hanno un’idea della scrittura veramente confusionaria. Si rendono conto che scrivere non è per tutti, eppure, in altri ambiti, basta sollevare una cortina nella loro mente per accorgersi che nutrono una sorta di blando disprezzo nei confronti degli scrittori. “Tutti possono scrivere, basta mettersi al computer!”
Sfido chiunque a mettersi al computer per tre, quattro, cinque ore filate a scrivere un articolo senza una minima preparazione alla base. Ed è così che lo scrittore (o la scrittrice, nel mio caso personale) si ritrova in quel mondo onirico in cui non ha motivo di stancarsi perché, dai, mica spacca le pietre, e al tempo stesso è una sorta di eroe che fa cose che nessun altro umano fa.
SMENTITA: no, non sono né un’eroina, né tantomeno una fannullona. Credo che la scrittura sia paragonabile a un qualsiasi lavoro, anche di ufficio, con la differenza che devi metterci del tuo e non è affatto detto che arrivi a guadagnare qualcosa a fine mese. Il che mi porta al punto successivo.
Il talento NON è tutto
Ci scommetto, anche voi lo avete pensato più di qualche volta: avere talento vi spalanca tutte le porte. Quindi, avere una bella voce ti farà vincere a X Factor (esiste ancora?), disegnare bene ti farà entrare come espositore alla Biennale di Venezia, scrivere bene ti fa imbroccare il best seller al primo libro pubblicato. Se non ce la fai, vuol dire che non hai il talento.
SMENTITA: sicuramente alcuni di voi staranno pensando che ho scoperto l’acqua calda, ma so per certo che altri non ci avevano mai pensato. Ognuno di noi ha un talento, ma se la cosa per cui lo avete non vi riesce subito alla perfezione, è solo perché il talento richiede pratica, tutto qui. Pratica e tanta umiltà. Fidatevi, scoprire che il mio talento non era genio è stata veramente una batosta.
Ricerche, ricerche… e poi? Ricerche!
Un’altra cosa che avevo profondamente sottovalutato sono le ricerche che si devono fare per scrivere un libro. Forse non tutti i libri le richiedono, ma il genere che scrivo io ha bisogno di una preparazione piuttosto solida. Al momento ho un horror in testa, quindi devo indagare su come si scrive un horror decente. Essendo inoltre ambientato in un’epoca storica decisamente complicata e in una nazione molto ricca di folklore (ne riparlerò, promesso!), le ricerche si sono ampliate pressoché all’infinito!
Mai scrivere in preda alle emozioni!
Una delle cose che sto imparando è proprio questa: se si vuole fare della scrittura un lavoro non bisognerebbe mai scrivere e pubblicare sull’onda delle emozioni. I refusi sarebbero sempre dietro l’angolo e non sarebbe nemmeno questo il problema peggiore. Quante volte diciamo cose di cui ci pentiamo? Ecco, con la scrittura può andare anche peggio. Chi legge può fraintendere il tono, quindi non è il caso di dare per scontato che il fatto stesso di scrivere funga da filtro tra i pensieri e la loro stesura. Il mio consiglio è di scrivere sull’onda delle emozioni e poi lasciar decantare il tutto per qualche ora. Riprendete in mano lo scritto a mente fredda prima di pubblicarlo. Scoprirete delle belle sorprese.
ATTENZIONE SPOILER: spesso ci casco anch’io, nella trappola!
Non imbroccherai il best seller
Beh, in realtà non lo so se il vostro libro arriverà in cima alle classifiche, non ho certo la palla di cristallo. Tuttavia, per esperienza personale so che non conviene partire a scrivere con in testa sogni di gloria e film mentali in cui siete ospiti in un talk show dove il presentatore vi chiede “ma da dove prendi le tue idee?”. Non è tanto per la delusione qualora non dovesse succedere, ma per l’ansia da prestazione. Rinunciare all’idea di diventare una grande scrittrice mi ha fatto sentire meno ridicola e mi ha riportata a quello che era il mio scopo iniziale: realizzarmi e fare qualcosa di divertente!
I vostri animali SANNO quando dovete scrivere!
Se avete animali, sapete di cosa parlo. Io ho 3 gatti e uno di loro in particolare ha un dono speciale nel capire quando mi dedico alla scrittura. La conseguenza è che me lo ritrovo in mezzo ogni volta che sono al computer. Fortunatamente è arrivato il caldo, quindi non mi sta troppo addosso, ma trova comunque il modo di fare l’invadente!
Conclusioni (per ora)
La scrittura è un mondo che trovo molto affascinante, soprattutto per le sue infinite sfaccettature. Man mano che passa il tempo, si impara sempre di più e il percorso non giunge mai a una conclusione. Quindi, credo proprio che questo non sia l’ultimo articolo che scriverò sull’argomento!