
Marzo è stato un mese piuttosto fiacco, per quanto riguarda le letture. Ho letto molto poco, per i seguenti motivi:
- Col cambio di stagione tendo a essere molto sonnolenta, infatti ogni volta che aprivo il Kindle crollavo addormentata nel giro di due minuti al massimo. Sul serio, tre o quattro righe erano sufficienti a catapultarmi nel mondo dei sogni! Questo è stato il motivo principale, a dirla tutta;
- Ero strapiena di impegni;
- Ho concentrato tutte le mie energie sul movimento fisico e sulla mia vita al di fuori della lettura e della scrittura. Ne avevo davvero bisogno!
Come vedrete, quindi, ho completato la lettura di soli due libri. Sto continuando a leggere, non voglio assolutamente smettere. Il Kindle è ancora il mio compagno di viaggio ovunque vada. Ho solo mollato un pochino la presa.
Un millimetro di meraviglia, di Manuel Bova
Manuel Bova è praticamente il mio mito social. Scrive tutti i giorni qualcosa in chiave ironica, lo stesso tipo di ironia che uso io quando sono in vena di scherzare sulla mia sfiga. Così ho voluto provare a leggere un suo romanzo ed eccomi qui, a recensire Un millimetro di meraviglia.
La trama
Nina è una donna di circa 36 anni che è stata lasciata da poco dal suo grande amore. La sua vita si snoda tra un padre con l’Alzheimer ricoverato in un centro anziani, il suo lavoro di animatrice per bambini, pochi, selezionatissimi amici e passeggiate per le strade di Genova. Insieme alla sua storia, leggiamo anche quella di Giuseppe, un uomo anziano che, a causa del suo alcolismo, ha perso i contatti con la figlia. Sullo sfondo, un omicidio efferato che scuote l’opinione pubblica e che coinvolge Nina e Giuseppe…
Opinione veloce
Lo ammetto, dopo le prime pagine avevo pensato di lasciar perdere la lettura del romanzo. Ho trovato Nina davvero insopportabile e la storia sembrava svilupparsi in un modo lento e anche troppo simile ai romanzi di Fabio Volo (che col tempo ho finito con disprezzare). Non mi sono fermata perché ritengo Manuel Bova troppo bravo e troppo autentico per scadere così nel marketing più spiccio. Volevo capire dove voleva andare a parare con questa storia. Oltretutto, è vero che Nina mi è antipatica, ma lo è proprio per il fatto che è stata caratterizzata molto bene. Sono andata avanti a leggere e non me ne sono pentita. Il finale è stato sorprendente, forse un po’ surreale, ma in effetti era quello che ci voleva. Non è assolutamente il romanzo in cui la vita di una persona cambia a seguito di attacchi d’ansia e rivelazioni sulla via di Damasco, ma lo spaccato di una vita che potrebbe vivere chiunque, con cose che si risolvono e con altre che invece rimangono sospese, perché la vita funziona così. Se vi capita, leggetelo. Merita tantissimo.
Diario di un isolato, di Manuel Bova
Questo libercolo è più che altro una raccolta di post che Manuel Bova ha scritto durante la pandemia, nel primissimo lockdown del 2020. L’ho trovato su Kindle Unlimited e ho voluto darci una letta.
La trama
In realtà non è molto sensato che io scriva la trama, visto che l’ho già accennata nell’introduzione: un post al giorno per tutta la quarantena, per la maggior parte scritti in chiave ironica e su più argomenti, tra un DPCM e le pulizie di casa, tentativi di andare al supermercato e di cucinare cose, certe volte completamente a caso. Probabilmente WordPress mi sta odiando per questa frase così lunga.
Opinione veloce
A me piace tantissimo chi cerca di far ridere le persone in qualche modo e ormai a casa nomino Manuel Bova talmente tante volte che sono sorpresa che mio marito non si ingelosisca. Ammetto che all’inizio ho pensato che stesse esagerando nella narrazione, ovviamente al netto dell’ironia. Poi mi sono ricordata che sia io che mio marito abbiamo continuato a lavorare durante il lockdown. Inoltre, per l’appunto, in casa c’eravamo noi due con le nostre gatte (quando ancora ne avevamo solo due), quindi per me quel periodo non è stato così terribile, anzi, lo ricordo quasi con nostalgia. Ho dimenticato che alcune persone vivevano completamente sole e non potevano nemmeno uscire per andare al lavoro. È una raccolta che mi ha fatto riflettere molto. Oltre a farmi fare veramente un sacco di risate!