assorted donuts top of white area

Ho notato una cosa. I grossi cambiamenti avvengono spesso verso i 40 anni. Oppure verso i 30. Chi lo sa, magari succederà qualcosa anche verso i 50. Sarà che si avvicina l’inizio di un nuovo decennio e tu fai di tutto per non arrivarci impreparata, ma da quello che osservo non è così insolito. Per carità, io ho superato da poco la metà della mia quarta decade (ho 36 anni), quindi dire che ho quasi quarant’anni è ancora un azzardo. Eppure, alla luce di alcune cose che mi sono successe di recente, ho deciso di fare alcuni cambiamenti puntando gli occhi su quel preciso traguardo temporale. Uno di questi cambiamenti è la mia alimentazione.

Quando dici basta…

Non è stato semplice decidere di tornare da una nutrizionista. Nella mia vita ho cambiato alimentazione diverse volte, tra dieta del gruppo sanguigno, Herbalife, dieta depurativa a base di centrifugati. Mi sono anche fatta seguire da due nutrizioniste. Dalla prima sono andata per perdere qualche chilo prima del mio matrimonio. Come motivazione non poteva durare, infatti dopo le nozze non ci sono più tornata. Dalla seconda sono andata tre anni fa. All’inizio non mi ero trovata male, la dieta era estremamente equilibrata, ma poi è scoppiato il patatrac nella mia testa, sono andata in stallo e la nutrizionista mi ha tolto sempre più cibi per far ripartire il dimagrimento. Ho dovuto rinunciare per non perdere la testa. Ora, a un anno dalla mia rinuncia, sono ritornata allo stesso sovrappeso di prima, con una grande difficoltà a muovermi, così ho deciso di riprendere con un’altra professionista, partendo da una nuova base: voglio imparare a mangiare in autonomia senza preoccuparmi di ingrassare.

person eating food

Molte persone fraintendono questa frase, per cui voglio spiegarla. Non voglio mettermi a mangiare qualsiasi cosa mi capiti a tiro sperando che il mio metabolismo faccia il miracolo. Tutt’altro, voglio scoprire come funziono davvero togliendo dal paradigma il peso, la mia più grande ossessione da diversi anni. Questo, nelle mie intenzioni, si tradurrebbe in mettermi a tavola mangiando esattamente quello che so andare bene per me, senza fare tragedie se una volta ogni tanto mangio di più oppure come spuntino mi mangio un gelato o un cioccolatino.

Come mi sento?

Ho appena cominciato il percorso, ma ho già diverse cose che voglio documentare, perché non voglio perdermi le sensazioni che provo a mano a mano che faccio progressi (o passi indietro) lungo questo sentiero.

Non conosco il mio peso

Ho chiesto alla nutrizionista di non dirmi il peso e le mie misure. Ovviamente, dovendo misurare i miei progressi, deve segnarsi tutto, ma siamo d’accordo sul fatto che non me le farà sapere fino a quando non sarò io a sentirmi pronta. Devo ammettere che, anche se ho intuito quanto peso, è difficile non avere quella base di partenza certa e misurabile su cui ho sempre contato. È la prima volta che vado alla cieca per concentrarmi esclusivamente sul mio benessere e le mie sensazioni. A volte lo trovo terrorizzante.

Non conosco il mio corpo

Questa non è stata una mia scelta. Ho scoperto che il mio metabolismo è piuttosto alto. Scoprirlo mi ha scioccata, anche se poi ho scoperto che in realtà è normale per chi è sovrappeso. Un’altra cosa che mi ha sconcertata è che ho accumulato peso rapidamente perché mangiavo troppo poco e ho mandato il mio organismo in modalità carestia. Il che significa che, poco per volta, il mio corpo ha deciso che le poche calorie che introducevo le trasformava in grasso per fare scorte di energia per il futuro. È più previdente il mio corpo, di me!

Ho tanti sensi di colpa legati al cibo

poached egg with vegetables and tomatoes on blue plate

Attualmente la mia nutrizione è composta in gran parte da verdura, carboidrati e in misura minore proteine, la maggior parte delle quali vegetali perché ho un problema di colesterolo. Inoltre devo mangiare davvero, davvero tanto. L’idea di mangiare tutto quel ben di Dio, per di più con tutti quei carboidrati, mi manda completamente fuori di testa. Senza contare che ora non so organizzarmi con questo nuovo regime, quindi, di fatto, passo le mie giornate mangiando. Ho capito fino a che punto il mio cervello è condizionato dal paradigma “mangia meno e muoviti di più” e dal disgusto in generale che le persone hanno verso chi mangia tanto ed è sovrappeso. Soprattutto i carboidrati, il che è assurdo, visto che sono quelli che ci danno energia! Infatti, nei mesi passati avevo notato che quando non li mangiavo diventavo estremamente nervosa e stanca.

Il succo della questione

Io lo so che è solo questione di tempo e poi prenderò confidenza. In più, prossimamente tornerò in piscina a fare acquagym, che avevo smesso per via del mio secondo lavoro. Tuttavia devo ammettere una cosa: mi aspettavo di essere più entusiasta di iniziare un nuovo percorso nutrizionale. Non so se sia la scottata che ho ricevuto con l’ultima nutrizionista e il fatto che ho ripreso peso nonostante tutto, non so se sia perché mi sto avviando verso quel sentiero totalmente sconosciuto che è imparare a comunicare decentemente con il mio corpo, ma più che entusiasta mi sento spaventata.

Non ho solo sensazioni negative, comunque. Di sicuro mi sento più determinata dell’ultima volta nonostante la paura e questo credo che sia positivo. O almeno lo spero!

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