Guardo con molto interesse alle nuove tecnologie e l’intelligenza artificiale è una delle più notevoli. Tuttavia, non sono informata al 100% sulle sue implicazioni, quindi questo articolo non riporterà dati completi, ma solo la mia impressione generale per quanto riguarda il suo uso nella scrittura.
C’è chi la ama…
In questo articolo ho parlato di Francesco Oggiano e di come io lo adori. Ecco, a dirla tutta, in un suo video ha preso una piega poco “coraggiosa” su determinati argomenti, come se stesse dando un colpo al cerchio e uno alla botte, e ha cancellato i commenti di chi non era d’accordo con lui su quell’argomento, anche quelli più educati (tipo il mio). Di conseguenza parte del mio entusiasmo nei suoi confronti è andato smorzandosi. Tuttavia continuo a seguirlo perché fa delle analisi molto dettagliate e il più possibile neutre delle notizie e dei trend. Oggiano è uno dei più convinti sostenitori che abbia letto dell’uso dell’intelligenza artificiale come strumento valido per la scrittura, pur riconoscendone i limiti – che sono parecchi, ma ve ne parlerò più tardi e secondo il mio punto di vista.
…c’è chi la odia…
Dall’altro lato, come degno rappresentante di chi l’intelligenza artificiale la metterebbe volentieri sotto a un treno, abbiamo Daniele Imperi, che ha dedicato diversi articoli all’uso dell’IA, spesso illustrandola come male del secolo. Mi è rimasto impresso particolarmente questo, in cui, verso la fine, si è scagliato contro chi definisce l’intelligenza artificiale uno strumento, mentre, secondo lui, in realtà è solo una scorciatoia.
…e chi si colloca in mezzo!
Non è un caso che abbia nominato Daniele Imperi e Francesco Oggiano. Sono professionisti della parola che stimo molto. Se dovessi mettermi in una posizione in cui stare comoda tra i due fuochi, mi metterei tendenzialmente vicino alle opinioni di Oggiano, in ogni caso, anche se capisco bene le riserve di Imperi sull’uso dell’intelligenza artificiale.

Come ho usato io l’intelligenza artificiale
Beh, ho sperimentato su Chat GPT in tutti i modi possibili e immaginabili:
- Editing
- Generazione di immagini
- Brainstorming
- Sintesi
- Scrittura
Eh, sì, lo ammetto, sulla scrittura ex novo ci sono cascata anch’io. Restate con me, l’articolo è un po’ lungo, ma approfondirò punto per punto. Sappiate, però, che nessuno dei miei articoli e racconti è mai stato scritto da intelligenze artificiali.
Editing
Anni fa ho spiegato cos’è l’editing e, forte di quello che ho imparato da quell’esperienza, ho voluto provare Chat GPT usandolo come un editor gratuito e inserendo il comando preciso di segnalarmi i punti deboli dei miei scritti senza riscriverli.
Le mie impressioni si sono rivelate buone. Ho capito che a volte sono un po’ prolissa e ripetitiva, così ho deciso di lavorarci su.
Ci sono delle postille da considerare: il rischio è di standardizzare troppo un testo. Una volta ho seguito i suggerimenti di Chat GPT e ho fatto un editing così spietato che il testo che alla fine avevo scritto sembrava davvero generato dall’intelligenza artificiale, anche se le correzioni le avevo fatte io.
L’altra postilla è: occhio, perché è molto meglio fare editing con l’intelligenza artificiale solo su piccole porzioni di testo e solo quando proprio non si riesce a trovare delle frasi alternative usando la propria testa.
Per editare un libro è sempre meglio rivolgersi a dei professionisti in carne e ossa. E non è saggio demandare a una macchina la propria capacità di pensare e immaginare. La creatività è come un muscolo, va tenuta allenata.
Generazione di immagini
Qui non c’è bisogno di dare tante spiegazioni. Alcune delle immagini che ho pubblicato sul blog sono generate da Chat GPT e non lo nascondo nemmeno. Il mio blog, il mio sogno di scrivere, sono qualcosa di più serio di un gioco, ma non sono un lavoro a tempo pieno da cui guadagno. Per ora posso permettermi di giocare con l’intelligenza artificiale anche sul sito, ma niente batte il lavoro di un grafico. E prima o poi il mio sito passerà per le mani umane di un esperto.
Brainstorming
Io parlo per lo più di Chat GPT perché uso solo questo software, ma credo che si applichi a tutti i programmi di intelligenza artificiale. Se avete un minestrone di idee e non sapete come trovare un ordine o un filo logico applicabile, inseritele nei comandi dell’AI chiedendole di rielaborarle. Vi sorprenderete dei benefici che ne ricaverete leggendo le vostre idee nero su bianco in un’altra veste, magari con dei suggerimenti a cui non avreste mai pensato. Dopotutto, è per questo che l’intelligenza artificiale è stata costruita. E no, non è la stessa cosa che scriverle in un quaderno o in un foglio di word.
Non preoccupatevi, il fatto che non riusciate a trovare da soli spunti, collegamenti e idee non vi rende meno creativi, nonostante qualcuno possa dire il contrario. In fondo, siamo umani, abbiamo i nostri limiti. In questo caso specifico, non c’è differenza tra chiedere un piccolo consiglio (consiglio, non consulenza!) a un amico o a un professionista, e chiederlo a un’intelligenza artificiale quando ci incagliamo da qualche parte. Tra l’altro, ho usato spessissimo Chat GPT per fare brainstorming e per la stragrande maggioranza delle volte non ho nemmeno seguito i suoi suggerimenti, ma ho trovato la mia strada.
Sintesi
Quando per un periodo ho scritto articoli di recensioni per altri, Chat GPT è stata la mia ancora di salvezza, suggerita tra l’altro dalle stesse persone che mi avevano commissionato il lavoro. Infatti, mi bastava inserire i link che mi servivano e chiedere che mi venisse fatta una sintesi del loro contenuto. Questo mi permetteva di:
- non dimenticarmi le cose;
- non ripetere gli stessi concetti più volte;
- non strariempirmi di informazioni rischiando di ubriacarmi di parole;
Così facendo reperivo tutte le informazioni necessarie per scrivere una recensione fatta bene. Se dovete scrivere articoli di quel genere, sfruttate l’intelligenza artificiale come se ne dipendesse la vostra vita per raccogliere i dati che vi servono. Credetemi quando vi dico che dimezzerete i tempi di lavoro!
Scrittura
Ho voluto provare a scrivere un articolo ex novo con l’intelligenza artificiale. Esperienza da non ripetere.
Mentre vedevo il testo generarsi davanti ai miei occhi, ho potuto percepire la mia vena creativa andarsene a dormire scoraggiata. Mi sono sentita molto triste, quella tristezza che sconfina nella depressione. Poi ho letto lo scritto e, a dirla tutta, avrei voluto vomitare. Non solo l’articolo riportava informazioni sbagliate, ma era chiaro che non l’avevo scritto io. Era troppo freddo e impersonale e, per quanto abbia molto da imparare sulla scrittura, a me il mio stile piace. Ho cancellato e rifatto tutto da capo.
Ancora peggio è stato quando ho fatto un po’ di brainstorming per un capitolo del mio romanzo. Non ho capito bene il motivo per cui è successo, visto che nei miei comandi avevo solo chiesto se un collegamento tra un evento e un altro poteva avere senso (abbiate pietà, ero stanca e sola in casa, in quel momento), ma Chat GPT ha deciso di scrivermi un paragrafo di sua iniziativa. Era come leggere il brano di un romanzo commerciale e l’idea di vedere un mio personaggio snaturato in quel modo mi ha dato un po’ di nausea.
Conclusioni
Insomma, come avete potuto intuire, l’intelligenza artificiale non è il male puro. Bisogna solo usarla come lo strumento che è. Non c’è nulla di male a usare scorciatoie, se queste sono davvero furbe. L’unica cosa da considerare è che l’IA è, appunto, uno strumento. Non deve sostituirsi a noi in nessun modo. Questo è lo sbaglio che fanno fin troppe persone.
