Per la prima volta in vita mia ho avuto a che fare con un editor (anzi, in verità con due). Ho scritto un racconto che verrà pubblicato in una raccolta il cui ricavato andrà in beneficenza. Per il momento non so quando uscirà la raccolta e nemmeno dove andranno i soldi, ma mi è piaciuto molto lavorare a questo progetto. Mi ha dato modo di scoprire qualcosa di più circa il mondo dell’editoria e finalmente ho capito in pieno cos’è l’editing.
Che cos’è l’editing
Immagino cosa starete pensando: come si può pensare di voler scrivere un libro e non sapere cos’è l’editing? Vi capisco, ma tranquilli, non sono così ingenua. Lo sono di più.
L’editing è la revisione di un testo in modo che sia fruibile ai lettori cui il testo è rivolto. Né più, né meno. Da questo si capisce che la figura dell’editor è estremamente importante nella produzione di un romanzo o di un racconto.
Come credevo che funzionasse l’editing
Lo ammetto con una punta di imbarazzo, ma ero davvero convinta che l’editor avesse l’incarico di riscrivere i punti critici con parole migliori e la cosa non mi andava proprio giù. Insomma, che razza di scrittrice sarei se mi sforzassi in tutti i modi di scrivere un testo da far leggere alle persone, per poi avere la maestrina alle spalle che riscrive quello che scrivo io in termini migliori? Non sarebbe più il mio testo, ma il suo, basato sulle mie idee!
Lo dico sempre, nonostante io condivida moltissimo sui social e sia una scrollatrice compulsiva (almeno sul mio profilo personale), non sono davvero una persona social. Ci sono tantissime funzioni che non mi sono note e ancora più dinamiche che fatico a comprendere. Di conseguenza, per quanto sappia che i social possono essere utilissimi a interagire con scrittori e scrittrici, tendo molto a farmi i fatti miei e a non sfruttare in pieno la cosa. Lo so, lo so: cosa c’entra tutto questo con l’editing?
La risposta è che, non interagendo con molti scrittori (e scrittrici, ovviamente), non sono al corrente di come funzionino davvero certe cose. Conosco i termini tecnici dell’editoria, ma all’atto pratico mi vedete cadere dal pero con una puntualità quasi svizzera.
L’idea dell’editor che riscrive i miei testi mi è stata messa in testa da alcune (pochissime) persone che conosco, alle quali gli editor hanno davvero riscritto la maggior parte dei testi che avevano prodotto. Grazie alla mia piccola esperienza ho scoperto che non è proprio così che dovrebbe funzionare.
Come funziona l’editing per davvero
Il lavoro dell’editor, in realtà, è molto “semplice”. Questo non vuol dire che sia una cosa da nulla, anzi, in realtà credo sia abbastanza faticoso. Ma il suo lavoro non è complesso da spiegare. Di fatto, il compito di un editor si riassume in:
- Leggere il testo scritto;
- Avanzare suggerimenti (da quello che so possono anche consigliare di lasciar perdere la scrittura, se il testo fa veramente schifo);
- Segnalare i punti critici, come una frase o un paragrafo che può rendere la storia meno fluida da leggere;
- Rimandare il tutto allo scrittore perché lo sistemi;
In questo modo, come mi ha spiegato la editor con cui ho parlato per il mio racconto, l’autore o l’autrice imparano a scrivere meglio, crescendo professionalmente, ma il testo rimane comunque appannaggio loro. Al contrario, chi si fa riscrivere i testi dall’editor, non sta chiedendo un servizio di editing ma di ghostwriting. Non c’è nulla di male in questo, ma dal mio punto di vista bisogna essere consapevoli di quello che si sta facendo e di cosa implica.
Le mie impressioni sull’editing
La primissima impressione quando ho avuto a che fare per la prima volta con il mio racconto pieno di suggerimenti di vario tipo è stato un pensiero fulmineo: “mi sa che devo limitarmi a fare la segretaria e tanti cari saluti ai miei sogni di scrittura!”. Un pugno nello stomaco mai sentito prima e già di base non sono una persona con un’autostima brillante! Poi un’altra scrittrice che lavora a quel collettivo di racconti ha parlato di come si è sentita la prima volta che ha avuto a che fare con l’editing e mi ha fatto capire che:
- Non ero l’unica a vivere quelle emozioni;
- Chi revisiona il mio racconto non sta usando i suggerimenti per dirmi che faccio schifo come autrice. Lo scopo è di fare in modo che il mio racconto esprima tutto il suo potenziale;
Vi dirò, mi sono sorpresa a vedere che, in realtà, una volta superato lo scoglio, editare il mio racconto è stato davvero divertente!
Non so quando avrò ancora a che fare con un editor, ma intanto devo ringraziare le persone che ho conosciuto e mi hanno permesso di fare questa esperienza. Mi è piaciuta molto ed era da un bel pezzo che non mi divertivo così tanto nella scrittura! Devo dire che mi mancava!