
Gennaio è stato un mese ricco di letture e di spunti, ma devo dire che ho talmente tanti libri tra le mani che alla fine ne ho conclusi veramente pochi!
1. Gibbet Hill, di Bram Stoker
Quando ho scoperto che era stato ritrovato un racconto scritto da Bram Stoker sono quasi scoppiata dalla gioia, visto che adoro il suo Dracula. Il problema è che, a quanto pare, Dracula è l’unico scritto di Bram Stoker che ho amato.
La trama
Un uomo sta passeggiando su Gibbet Hill (traducibile grossomodo come “collina della forca”, intesa come patibolo), quando incontra due bambini dalla pelle scura, probabilmente indiani. L’incontro lascia un senso di inquietudine nel protagonista, che successivamente assiste a un loro strano rituale.
Opinione veloce
Bram Stoker è uno degli autori a cui sono più affezionata. Tuttavia, questo racconto non mi ha detto nulla di che. Ci sono anche stati dei passaggi che non ho capito molto bene. Sinceramente, non mi è piaciuto molto, anche se la maestria dello scrittore irlandese nel descrivere le sensazioni dei suoi protagonisti rimane immutata.
2. Malleus Maleficarum, di Heinrich Kramer e Jacob Sprenger
Dopo aver letto E ti chiameranno strega il mese scorso, ho deciso di tirare fuori dalla mia lista di letture il Malleus. Ero sinceramente stufa di leggere continui riferimenti a questo trattato senza saperne praticamente niente.
Trama
Non è corretto dire che il Malleus Maleficarum abbia una trama, visto che si tratta di un saggio. O meglio, di un trattato che parla di come identificare una strega e neutralizzarne il potere.
Opinione veloce (ma anche no)
Da donna femminista del 2025, devo dire che ho trovato il Malleus maleficarum un’accozzaglia di stupidaggini, dalla prima all’ultima pagina. Non sono le superstizioni che regnavano all’epoca a disturbarmi, ma il fatto che le donne in effetti erano un capro espiatorio molto comodo. L’impressione che ne ho ricavato dalla lettura di quest’opera era che gli stessi autori non credessero davvero a quello che scrivevano sulle donne e la loro condizione di inferiorità gerarchica nel creato, ma lo facevano comunque perché era molto più comodo così.
Tuttavia mi rendo conto che la mia è un’impressione di pancia e le impressioni di pancia non sono mai affidabili, conviene sempre indagare prima di darle per vere. Ho dovuto calmarmi un attimo prima di ricordare che il sistema di credenze dell’epoca era quello, non si scappa. Una volta realizzato questo assunto, ho dovuto ammettere che gli autori hanno fatto un lavoro mirabile. Non è, come pensavo, un documento fatto a caso da fanatici come possono essere molti di quelli che oggi berciano sui social, non c’era analfabetismo funzionale nelle loro argomentazioni. Kramer e Sprenger hanno riportato documenti che per l’epoca erano attendibili, hanno spiegato fin da subito il perché delle loro affermazioni e hanno condotto tutto quanto con una logica che, sempre all’epoca, era di fatto inattaccabile. Devo dire che è un lavoro di gran lunga migliore rispetto a quello dei sedicenti giornalisti dei nostri giorni. Ed è proprio per questo motivo che questo trattato è diventato così pericoloso.
3. Una storia dell’orrore italiana, di Paolo Prevedoni
E rieccomi con un romanzo di Paolo Prevedoni! Non potevo restare lontana da lui tanto a lungo…
Trama
Francesco Romero è uno scrittore in cerca di ispirazione che un bel giorno viene incaricato dal misterioso signor Ceriana per scrivere un romanzo. Il romanzo deve parlare di Miraniente (immaginario paesino nel bel mezzo della Pianura Padana) e di Villa Parise. Francesco accetta il lavoro e lì iniziano i suoi guai…
Opinione veloce
Questo è stato il primo dei romanzi di Paolo Prevedoni e, in tutta onestà, si vede. Ha meno mordente rispetto agli altri suoi romanzi, pur essendo scritto bene. Inoltre manca la cosa a cui ero più affezionata: la svolta inaspettata. I romanzi di Prevedoni che ho letto finora erano caratterizzati da una trama già vista con un finale totalmente inaspettato. In questo caso l’inaspettato manca. O meglio, c’è, ma non colpisce come negli altri romanzi. Tuttavia i personaggi sono caratterizzati bene e si arriva ad amarli oppure odiarli completamente. Insomma, non è all’altezza degli altri, ma considerando l’inesperienza che aveva all’epoca ci può stare e dopo è andato sempre migliorando.
4. Una mente assassina, di Angela Marsons
Avrei avuto molto altro da leggere, ma quando ho visto che finalmente hanno tradotto un altro romanzo di Angela Marsons mi sono precipitata a comprarlo!
Trama
La detective Kim Stone si ritrova a indagare su quello che, in apparenza, è il suicidio di una ragazza. Eppure qualcosa non quadra… cos’è successo a Samantha Brown? E perché la sua morte sembra essere collegata a quella di un ragazzo il cui cadavere è stato trovato in fondo a un lago?
Opinione veloce
Non credo sia il più incisivo dei romanzi di Angela Marsons, ma devo dire che mi è piaciuto molto, forse perché l’argomento risveglia il mio interesse. L’autrice ha descritto molto bene le dinamiche settarie e il confronto con Sepolcro in agguato di J. K. Rowling per me è stato inevitabile. Il pathos su Sepolcro in agguato era più alto e coinvolgente, ma le reazioni dei personaggi di Una mente assassina alle manipolazioni della setta indagata andavano a indagare dei punti che non erano così scontati.
Eccoci qui. Le mie letture di gennaio non sono state molto soddisfacenti, ma ho tra le mani delle discrete chicche per il mese di febbraio! Stay tuned!