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Ora farò ridere un po’ di persone parlando di giornalismo e andando a nominare Selvaggia Lucarelli. Per favore, non andate via, vorrei avere la possibilità di spiegare cosa intendo per giornalismo serio e perché Selvaggia Lucarelli può essere un buon esempio di giornalista. Certo non è l’unico e infatti non nominerò solo lei. Diciamo che il mio è un elenco ancora da completare.

Di giornalisti

Secondo Wikipedia il giornalista è:

un professionista che opera nel settore dell’informazione; si occupa di scoprire, analizzare, descrivere e scegliere notizie per poi diffonderle. L’attività propria del giornalista è detta giornalismo e si collega a tutto ciò che interessa l’elaborazione e la successiva pubblicazione tramite la stampa.

Questa è la definizione in termini universali, mettiamola così.

Di recente ho cominciato a odiare il giornalismo. Per me era il mestiere più bello del mondo, insieme al travel blogger, ed è rovinato dall’idea che le notizie devono diventare virali per forza di cose, colpire alla pancia senza necessariamente riportare i fatti completi. C’è un lato bello anche in questa situazione: nel marasma trovi sempre chi sa fare il suo lavoro e io ho finito col seguirne due in pianta stabile. Ne sto cercando altri, ma intanto eccovi quelli che per me sanno davvero fare il loro mestiere.

Francesco Oggiano

Francesco Oggiano. Foto proveniente dai suoi social e presa dal sito Wise Society

Ammetto che di Francesco Oggiano non so moltissimo:

  • è pugliese; 
  • ha scritto per Vanity Fair occupandosi di attualità;
  • attualmente è freelance;
  • ha un modo di spiegare le cose tale che se non fossi già sposata farei di tutto per accaparrarmelo; 

Di lui adoro il fatto che riporti i dati senza mai scadere nell’opinionismo becero. Infatti quando ho scoperto della sua newsletter mi ci sono iscritta di corsa. Faccio sempre in modo di vedere i suoi video su Instagram, dove racconta quello che succede facendo un’analisi dei dati e dei testi, senza sensazionalismi e piagnistei a favore delle parti in causa. Prima o poi seguirò regolarmente anche i suoi podcast e i suoi video Youtube, ma per ora il tempo manca e mi accontento di quello che riesco a seguire. Come se la sua evidente professionalità non fosse abbastanza, ha passato la quarantena del 2020 guardando Vittorio Feltri e ne è uscito illeso, mica è una cosa da poco!

Selvaggia Lucarelli

Selvaggia Lucarelli. Foto presa da Mowmag

Avevo promesso grasse risate, anche se in realtà non vedo alcun motivo per ridere. È vero che Selvaggia Lucarelli non ha un tesserino da giornalista, è piuttosto sopra le righe e si è costruita bene il suo personaggio cinico e disincantato. Il suo campo di competenza è il gossip e ultimamente se la prende parecchio con gli e le influencer, argomenti di cui mi interessa il giusto. Sì, insomma, ok, Sonia Bruganelli ha fatto il diavolo a quattro e parecchi influencer stanno tirando la corda ostentando il loro lusso, ma a una certa anche basta! Quello che mi piace di lei è il fatto che mostra di sapere quello che dice e, come tutti i giornalisti che sanno fare il loro lavoro, si documenta prima di parlare cercando di non scadere nel tifo da stadio. Non sono sempre d’accordo con lei e con i suoi modi di fare, ma bisogna darle atto che non è una sprovveduta o una “venduta”.

Piccole puntualizzazioni

Queste sono le mie opinioni in questo preciso momento. Il mio non è un apprezzamento che va a simpatia, è frutto di riflessioni ed è ancora tutto in divenire. Infatti Selvaggia Lucarelli mi lascia spesso sensazioni che stridono, specie quando ricordo la gogna mediatica subita da alcune persone dopo che lei aveva fatto notare determinati fatti (vedi il caso della ristoratrice Giovanna Pedretti o quello di Malika). Lo stesso Francesco Oggiano dichiara sempre sui social di non seguirlo per partito preso, ma di cercare più voci per ampliare il proprio punto di vista, consiglio che cerco di seguire sempre. Questo significa che in futuro per me questi due giornalisti potrebbero rappresentare il peggio del peggio della comunicazione, oppure potrebbero aggiungersene altri. Al momento, però, prendo loro due come buoni esempi di professionalità. Quella che nel giornalismo italiano manca da un bel po’.

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